Emmanuel - The broken diary - Quinta e ultima stagione - Fifth and Final Season

3.15. Quella roba che ti tira su (Emmanuel litiga con suo fratello e se ne va di casa)

Antonia Del Monaco Season 3 Episode 13

Sconvolto dai recenti eventi e dall'imminenza del matrimonio di Antonia (e piuttosto alterato dal consumo di coca), Emmanuel ha un burrascoso colloquio con suo fratello Michele, che lo sorprende nell'atto di fare le valigie per andarsene di casa.

L'interprete è Paolo Malgioglio.

La colonna sonora è costituita da versioni strumentali o cover di "The Sky is a Neighborhood" dei Foo Fighters.

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Shocked by recent events and the imminence of Antonia's wedding (and rather altered by the use of cocaine), Emmanuel has a stormy conversation with his brother Michele, who catches him in the act of packing his bags to leave home.

The interpreter is Paolo Malgioglio.

The soundtrack consists of instrumental or cover versions of "The Sky is a Neighborhood" by Foo Fighters.


- Ciao fratellino, posso parlarti?
- No.
- Come sarebbe no? 
- Ho da fare, non vedi? Sto facendo la valigia.
- Lo vedo. Ma dove pensi di andartene a pochi giorni dall'orale?
- Non sono affari tuoi.
- Sì che sono affari miei: sono tuo fratello. Piantala di buttare roba in valigia alla rinfusa: sembrerai un barbone se ti metti addosso quella roba tutta stropicciata. 
- Che cazzo ti frega a te di cosa sembro io?
- Siediti un attimo, per favore.
- Non darmi ordini: sono maggiorenne e faccio quel che mi pare, pure il barbone se mi va. Me ne vado anche per non avere più nessuno che decide cosa devo o non devo essere.
- Okay, te lo chiedo di nuovo per favore: siediti.
- Mi siedo sul letto. Dieci minuti, non di più.
- Prendo una sedia, va bene? Cerca di calmarti, sei troppo agitato: hai le mani che ti tremano e le pupille dilatate, sembri un gatto rabbioso.
- Cosa vuoi?
- Che ti succede, fratellino? Mi pare che tu abbia i nervi a pezzi. Hai l'aria di uno che non dorme da una settimana, ti muovi a scatti come una marionetta e non parli più con nessuno.
- Con chi cazzo dovrei parlare? Avete tutti altro per la testa, il vostro fottuto matrimonio, i preparativi per il rinfresco e i progetti per la nuova casa. A nessuno interessa il mio esame.
- Scusami, hai ragione: ultimamente ti ho trascurato, ma devi capire che mi è arrivato tutto addosso all'improvviso. Non pensavo di dovermi sposare così presto.
- E invece ti tocca. Che sfortuna, eh?
- Antonia è così strana ultimamente.
- Non c'è niente di strano, è solo in fregola per il matrimonio. Una cagna in calore, tutto qui.
- Strano modo di definirla, non credi? Poco educato da parte tua.
- Chissenefrega dell'educazione.
- Comunque no, non è quello. C'è qualcosa che non capisco, qualcosa che mi sfugge in lei...
- Non chiedermi di aiutarti a capirlo: sono cazzi tuoi, fratello. Tuoi e di quell'oca che ti sposa.
- Scusa, ma oca perché?
- Come dovrei chiamarla una che starnazza per casa blaterando di invitati e bomboniere? Cioè, le cazzo di bom-bo-nie-re!
- Capisco che ti sembrino cose ridicole, lo sembrano anche a me: sai cosa me ne frega delle bomboniere, con la mia mentalità da commercialista. Per fortuna se ne sta occupando la mamma con Antonia. Ma devi capirla, poveretta: è la prima volta che si sposa, e spero anche l'ultima. Non sta nella pelle. 
- Poveretta? Cioè, sposa te e sarebbe una poveretta? Comunque sì, dal punto di vista mentale è una poveretta. È irriconoscibile: se penso che mi spiegava Platone… Adesso è praticamente una deficiente.
- Emmanuel, basta: stai esagerando. Se fossi tu a sposarti fra pochi giorni saresti altrettanto in agitazione. 
- Sì, può essere. Non lo so, non mi sono mai sposato e non mi sposerò mai.
- Ma basta con il mio matrimonio. Parliamo di te: dove te ne vai?
- A studiare in santa pace, se non è chiedere troppo. Lontano da voi e dal casino che c'è qui.
- Sai già quale sarà la tua seconda materia d'orale?
- No, quella la estraggono il giorno prima, non te lo ricordi più?
- Pensavo che nel frattempo le cose fossero cambiate. Questo esame è sperimentale da ventisette anni, precisamente dal 1969.
- Interessante.
- Quale materia vorresti?
- Non lo so. So solo cosa non voglio: fisica. La detesto.
- E io non potrei neppure darti una mano, fratellino, perché sarò in luna di miele. Mi dispiace.
- Cerca di non farti venire il diabete.
- Ma dove ti trasferisci, se posso saperlo?
- Dalle parti dell'Eremo.
- Ah, quindi non troppo lontano da qui, per fortuna.
- Quanto basta per non avervi tra i piedi.
- Combinazione, proprio dalle parti di Michelle. Siete tornati insieme?
- Sì e no. Siamo buoni amici.
- Facciamo finta di crederci. Quindi ora vivi con lei?
- No. Lei è in tournée e non tornerà prima di un mese. Quella dove vado non è casa sua, è un grosso monolocale di una sua compagna di danza.
- Data la zona sarà un po' caro: come fai per pagare l'affitto?
- Ho messo da parte un piccolo gruzzolo. Per un mese mi basta.
- E poi?
- Poi boh, nel frattempo avrò dato l'orale. Vivo alla giornata.
- Se hai bisogno di soldi dimmelo: te li dò volentieri.
- Grazie, non ho bisogno di niente.
- Comunque è un dato di fatto che ogni volta che stai con Michelle diventi strano e intrattabile. Quella donna non ti fa un bell'effetto, spero che non ti venga l'idea di fidanzarti con lei.
- Allora fratellone, apri bene le orecchie: primo, lei è già fidanzata.
- Con chi?
- Con un certo Roberto Morra. 
- Ah, il ballerino.
- Secondo, se sono così strano non è certo per colpa sua. Terzo, in questo momento quella donna sta facendo per me più di tutti voi messi insieme. È l'unica, l'unica che si sia resa conto di come stavo. Tegame mi capiva, Teresa mi capisce, lei mi capisce, anche se fa finta di trattarmi di merda. Voi, intelligenti come siete, non avete mai capito un cazzo di me.
- Ma cosa dovremmo capire, Emmanuel? Tutto quel che capisco è che vorresti essere al centro dell'attenzione come lo sei sempre stato e in questo momento il mio matrimonio ti sta rubando la scena. Ma abbi pazienza, non esisti solo tu.
- Basta così, fratello: i dieci minuti sono scaduti. Non ho altro da dirti.
- Non hai altro da dirmi in che senso?
- Spostati, fammi uscire. Non provare a fermarmi se non vuoi andare all'altare con un occhio blu. Perché ovviamente vi sposerete in chiesa, no? I due verginelli.
- Che ti prende, Emmanuel? Non eri mai stato così aggressivo.
- Anzi sì, una cosa da dirti ce l'ho: andate tutti al diavolo.
- Ti ha dato di volta il cervello?
- Anzi no, voglio essere più chiaro. Ascoltami bene: andate-a-fare-in-culo. Tu, papà, la mamma e quella stronza di Antonia.
- Ma come ti permetti? 
- Salutameli tu, non voglio vederli. Non vedo l'ora di essere lontano da qui e di dimenticare le vostre facce.
- Sei impazzito?
- Eh, magari!
- Spero almeno che verrai al mio matrimonio.
- Non credo proprio. 
- Non te lo perdonerei mai, Emmanuel: dico sul serio. 
- Me ne farò una ragione. 
- Ti vorrei come mio testimone.
- Scordatelo. 
- Ma dove vai? Emmanuel!
- Buona vita, fratello.