Emmanuel - The broken diary - Quinta e ultima stagione - Fifth and Final Season

4.19. Odio il trading (Michele cerca di mandare avanti la sua vita con un nuovo lavoro e una nuova donna)

Antonia Del Monaco Season 4 Episode 19

Michele cerca con fatica di mandare avanti la sua nuova esistenza, senza Antonia, senza punti di riferimento, con un nuovo lavoro (che non ama affatto) e con una nuova fidanzata che, pur piacendogli, è molto diversa da lui. 
Il poveretto si accolla tutti questi pesi per sostenere la sua famiglia e se stesso, ma in realtà il suo cuore è rimasto esattamente dov'era e il suo pensiero è tuttora rivolto ad Antonia. 
Gli interpreti sono Paolo Malgioglio e Elisa Gandolfi. 
La colonna sonora comprende una versione strumentale di "My Funny Valentine" di Rodgers-Hart. 
... 
Michele struggles to get by with his new existence, without Antonia, without any reference points, with a new job (which he doesn't like at all) and with a new girlfriend who, although he likes her, is very different from him.
The poor guy takes on all these burdens to support his family and himself, but in reality his heart has remained exactly where it was and his thoughts are still turned to Antonia.
The interpreters are Paolo Malgioglio and Elisa Gandolfi.
The soundtrack includes an instrumental version of "My Funny Valentine" by Rodgers-Hart.

- Sei sicuro di volerci provare, Guido? Fare il trader è stressante: quando si gioca con i propri soldi la tensione è forte. D’accordo, ma almeno appoggiati ad un bravo analista, un broker con le palle. 

- Michele, viene tardi.

- Abbi pazienza, Laura, sto parlando di lavoro: non interrompermi, per favore. Scusami, Guido. Il punto è questo: devi capire se sei pronto e se hai la psicologia del trader. È un aspetto di primaria importanza, è fondamentale capire se si è in grado di gestire l’enorme mole di stress generata dal rischio di perdita del proprio capitale. Ci sono delle regole fondamentali da rispettare: pazienza, cioè l’opposto della fretta e della precipitazione tipiche dei principianti; metodo, perché un trader che si rispetti deve conoscere bene gli asset su cui vuole investire e agire con le giuste metodologie in base alla tipologia di mercato; razionalità: il trading non è gioco d’azzardo, Guido, guai a farsi trasportare dalle emozioni; bisogna riuscire ad essere sempre totalmente razionali nelle decisioni. Se dimentichi queste regole le conseguenze sono pesanti, milioni di lire bruciati in poche ore. Detto questo, te la senti? Va bene, se sei proprio convinto... Sì, forse io potrei aiutarti, ma dobbiamo parlarne a quattr’occhi: devo valutare esattamente le tue possibilità e capire le tue esigenze. Okay, vediamoci lunedì verso le undici nel mio ufficio. Ti saluto.

- Finalmente. Lo sai che ore sono?

- Caspita, già le sette.

- Sembra che non abbiamo più molto tempo per noi, visto che alle otto e mezzo ci aspettano al ristorante e dobbiamo ancora prepararci.

- Giusto una sveltina: meglio che niente, Laura.

- E pensare che avevo messo il reggiseno e le mutandine di pizzo valencienne nero.

(Poco dopo)

- Scusami, Laura, ultimamente le mie performance non sono gran che. Fare il trader è stressante, lo dicevo poco fa a Guido: si ha sempre la testa altrove.

- A me piace comunque perché mi piaci tu. Solo che non capisco perché stai diventando così... così sexy, ecco: non ti avevo mai visto tanto muscoloso, e poi con i capelli così lunghi. Non credo proprio che sia per me che lo fai: hai messo gli occhi su qualche altra preda femminile? Guarda che sono molto gelosa.

- Nessun’altra preda.

- Più che altro sono preoccupata per te: mi sembra che fisicamente tu non senta niente o quasi.

- Ma no, Laura, io sono soddisfatto così. E adesso prepariamoci, abbiamo sì e no una ventina di minuti. Mi fai il nodo alla cravatta, per favore?

- Non so farlo, Miky, mi dispiace: sono cose da uomo, non ho mai imparato. 

- Non importa, mi arrangio da solo.

(Poco dopo)

- Allora? Che te ne pare?

- Perfetto. Ti stanno benissimo quegli orecchini di smeraldi e la pochette di Valentino, ho azzeccato il regalo. 

- Sono splendidi, Michele. Però non farmi più regali, davvero: mi metti in imbarazzo.

- E perché? Ti donano moltissimo. 

- E per il resto? Come sto?

- Sei esplosiva, Laura, nel senso letterale del termine.

- Cioè?

- Cioè, il tuo seno rischia di far esplodere la scollatura. 

- Sì, è un vestito un po' troppo aderente per le mie misure.

- Al contrario, sei molto sexy. Stasera avrai gli occhi di tutti puntati addosso e io sarò un uomo molto invidiato.

- Grazie, Michele. 

- È la pura verità. Anche se...

- Anche se?

- Non so, quel taglio di abito lo vedo più adatto a un fisico longilineo con pochissimo seno. Gusti personali, eh.

- Con pochissimo seno?

- Sì: personalmente trovo molto eccitante il contrasto tra un abito molto femminile e un fisico androgino. Ma, ripeto, è una questione strettamente soggettiva.

- Un fisico androgino?

- Dicevo per dire: andiamo. Forse hai messo troppo profumo. 

- È Chanel numero 5, Michele.

- Appunto.

- Dove andiamo a mangiare stasera?

- Alla Smarrita. 

- Che nome curioso.

- Era il nome della campana che guidava al rifugio i pellegrini sulla via Franchigena. Il ristorante si trova in quello che un tempo era lo studio politico di Cavour. Gli Agnelli sono di casa lì.

- Davvero? Magari li incontreremo stasera!

- Scusa un istante, il cellulare squilla. Oh, Mr. Kauffman, good evening. How can I help you? No, don’t go short on your stocks: it’s a bad idea. When you go long you can never lose more than your invested capital, but there's no limit on how much money you can lose on a short sale. Let's talk about it tomorrow. No, don’t. Until Monday wait and just do nothing, okay? See you soon then. Thank you for calling. Bye.

- Cosa vi siete detti?

- Niente di che: ho cercato di evitargli di perdere qualche decina di milioni con un colpo di testa. È agitato per il su e giù delle sue azioni, un classico venerdì nero: deve semplicemente stare fermo e aspettare lunedì. Non c’è spazio per le emozioni nel trading.

- E nemmeno in te, Michele.

- No, nemmeno in me.

- È incredibile come riesci a gestire situazioni complesse parlando in inglese.

- Oggi come oggi non c’è alternativa all’inglese. Sali in macchina, dai.

- Michele, il cellulare squilla di nuovo.

- Rispondi tu, per favore, sto guidando.

- Pronto? 

(Silenzio)

- Chi era?

- Non lo so: ha riattaccato appena ha sentito la mia voce.

- Dammi il telefono, voglio vedere il numero.

(Silenzio)

- Che succede, Michele? Il tuo umore è cambiato di colpo.

- Io? Ma figurati. Siamo arrivati. Ti dispiace precedermi? Vado a cercare un parcheggio. 

- Ti accompagno volentieri.

- Non voglio farti camminare al freddo: e poi c’è ghiaccio per le strade e hai i tacchi alti. Entra al ristorante e aspettami al caldo con gli amici.

- Come vuoi, Michele.

- Se dovessi tardare scusami con loro, temo di dover andare fino ai Giardini Reali per trovare un posto.

(Silenzio)

- Pronto. Scusami per prima, non potevo parlare. No, figurati, non ho niente di importante da fare. Sì, era Laura, ma non preoccuparti: dimmi pure. Tutto bene con il pancione? Ehi no, non fare così, piccola. Domani vengo a trovarti. No, stasera proprio non posso, ho una maledetta cena alla Smarrita, dieci persone che mi aspettano. Odio il trading, non so per quale scherzo del cazzo ci sono finito dentro. Certe volte mi sento in galera, ci credi? Forse in galera mi sentirei più libero. No, niente ironie facili, Laura la villa la piscina eccetera. Lo so che non mi credi, ma è così. Mettiti a nanna adesso, ok? Portati anche il gatto, leggi un buon libro. Ci sei? Perfetto. Io sono lì con te, ti penserò tutta la sera, non sei sola. A domani. Ora riattacco, un bacio.

(Silenzio)

- Cazzo.