Emmanuel - The broken diary - Quinta e ultima stagione - Fifth and Final Season
E' disponibile su Amazon l'intero romanzo di Emmanuel:
Sono inoltre disponibili su Audible, sotto forma di audiolibro, la prima e la seconda parte del romanzo di Emmanuel:
Emmanuel - Il diario interrotto - Parte I (Il vento dentro)
Emmanuel - Il diario interrotto - Parte II (La metafora perfetta)
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Il romanzo è tratto da un diario autentico, scritto da un adolescente di cui si sono perse le tracce anni fa, che chiameremo per convenzione Emmanuel; il libro è ambientato nei primi anni '90. Emmanuel è un adolescente irrequieto, incapace di accontentarsi del molto che possiede e con una personalità borderline che lo porterà a fare esperienze intense e disordinate, alla ricerca di un "senso". In questa sua ricerca travolgerà diversi personaggi, tra cui Antonia, la fidanzata del fratello Michele.
Gli interpreti sono due bravi attori-doppiatori, Elisa Gandolfi e Paolo Malgioglio.
Emmanuel - The broken diary - Quinta e ultima stagione - Fifth and Final Season
4.2. Colonna sonora n. 1 (Primo messaggio in bottiglia di Emmanuel)
A chi scrive Emmanuel ormai lontano, a quasi 600 km di distanza da Torino?
Non lo sappiamo. Sappiamo solo che continua a far sentire la sua voce a sprazzi, attraverso brevi e visionari messaggi in bottiglia lanciati a chissà chi.
Ecco il primo, in cui Emmanuel "vede" con chiarezza quello che Michele non sa e non vede: Antonia è diventata l'amante di Frédéric.
L'interprete è Paolo Malgioglio.
La colonna sonora è la "Passacaglia in Do minore" di J.S. Bach.
...
To whom is Emmanuel writing, now far away, almost 600 km away from Turin?
We do not know. We only know that he continues to make his voice heard in flashes, through short and visionary messages in bottles sent to who knows who.
Here's the first one, in which Emmanuel "sees" clearly what Michele does not know and does not see: Antonia has become Frédéric's lover.
The interpreter is Paolo Malgioglio.
The soundtrack is "Passacaglia in C minor" by J.S. Bach.
Colonna sonora n. 1
Passacaglia in do minore BWV 582 di Bach.
Il camino acceso proietta bagliori rossastri su lei che dulce ridentem rimette a posto con la mano una ciocca sfuggita all’acconciatura. Ha di fronte il profilo statuario i capelli corvini il pallore invernale le sopracciglia severe la bocca sensuale di Frédéric.
Guarda nel vuoto come sempre. È, come sempre, annoiato e sereno, solo in cima a una montagna; si guarda attorno di lassù e si annoia. Si annoia sempre, è un habitué della noia. Chissà a cosa pensa mentre fissa l’aria dalla cima della montagna. Forse gli ritornano alla mente nenie infantili, profumi di abeti natalizi, ricordi di una verginità perduta durante qualche viaggio di ritorno alla vita; forse, semplicemente, ascolta l’aria come un asceta in preghiera, domandandosi da quanti secoli continui a veder sorgere sempre lo stesso sole, ad attraversare sempre lo stesso deserto, a rinascere sempre con gli occhi aperti, rendendosi conto fin dal primo sguardo che non è cambiato niente.
Antonia evita di guardarlo, ma la sua mente non smette per un attimo di accarezzarlo in modo osceno. Non può fare a meno di dirgli di sì, lasciargli sbizzarrire a letto la sua fantasia da pittore fiammingo, rispettare il suo bisogno di solitudine dopo l’amore, quando in mutande bianche spalanca la finestra per far entrare il gelo e dice a se stesso l’alba è stupenda.
In piedi di fronte al sole si rifà il nodo alla cravatta di seta e si prepara alla sola preghiera di cui è capace: la declinazione ossessiva dell'horror vacui. Affastella in modo compulsivo vocaboli inerti per non lasciare spazi liberi in cui, inevitabilmente, pensare alla morte. Recita litanie profane elencando con scrupolo religioso sostantivi, aggettivi, predicati verbali, brani di enciclopedie, bugiardini di medicinali, ingredienti di ricette, il catalogo delle navi dei Troiani, il catalogo autunno-inverno dell’Ikea, l’orto di Renzo, i titoli della biblioteca immaginaria di Saint Victor, la grande genealogia dei Setiti, i discendenti di Caino, descrizioni oggettive di cose, persone, animali, vegetali lette su riviste specialistiche e memorizzate come un mantra.
Antonia si volta e sorride a Michele. Mio fratello è uno stupido, non merita di meglio, non vede al di sotto del suo sguardo di gatta grigia, non vede le pupille di serpente, non sa che non può amarlo, non può amare, non può amare nessuno. Antonia è sterile, lo è nell'anima. Anch’io mi sono lasciato ingannare qualche secolo fa, e l’alba a volte, sorgendo, mi sorprende ancora a letto con un macigno di dolore sullo sterno.
Vorrei riaverla qui per un attimo, solo un attimo, il tempo di un bacio: la mano a detergere le labbra, sputare via il contagio.
Credo che apprezzerebbe la citazione (1).
(1) Carme 99 di Catullo.