Emmanuel - The broken diary - Quinta e ultima stagione - Fifth and Final Season
E' disponibile su Amazon l'intero romanzo di Emmanuel:
Sono inoltre disponibili su Audible, sotto forma di audiolibro, la prima e la seconda parte del romanzo di Emmanuel:
Emmanuel - Il diario interrotto - Parte I (Il vento dentro)
Emmanuel - Il diario interrotto - Parte II (La metafora perfetta)
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Il romanzo è tratto da un diario autentico, scritto da un adolescente di cui si sono perse le tracce anni fa, che chiameremo per convenzione Emmanuel; il libro è ambientato nei primi anni '90. Emmanuel è un adolescente irrequieto, incapace di accontentarsi del molto che possiede e con una personalità borderline che lo porterà a fare esperienze intense e disordinate, alla ricerca di un "senso". In questa sua ricerca travolgerà diversi personaggi, tra cui Antonia, la fidanzata del fratello Michele.
Gli interpreti sono due bravi attori-doppiatori, Elisa Gandolfi e Paolo Malgioglio.
Emmanuel - The broken diary - Quinta e ultima stagione - Fifth and Final Season
4.8. Tutti i toni di un addio - Parte IV e ultima ("Dannato Kellermann")
Michele, al termine della sua lunghissima conversazione con Antonia, tenta il tutto per tutto e si illude di essere quasi riuscito a farle cambiare idea...
Ma poi, vedendola irremovibile, fa appello a tutta la sua razionalità e le propone una strategia per il prossimo futuro.
Gli interpreti sono Elisa Gandolfi e Paolo Malgioglio.
La colonna sonora è composta da brani strumentali e cover de "La canzone dell'amore perduto" di Fabrizio De André.
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Michele, at the end of his endless conversation with Antonia, tries everything and deludes himself into thinking he has almost succeeded in making her change her mind...
But then, seeing her adamant, he appeals to all his rationality and proposes a strategy to her for the near future.
The performers are Elisa Gandolfi and Paolo Malgioglio.
The soundtrack is composed of instrumental pieces and covers of "La canzone dell'amore perduto" by Fabrizio De André.
- Aspetta.
- Che c'è ancora?
- Dio mio, ma che ci succede?
- Succede che ci stiamo lasciando.
- Ma non possiamo lasciarci così: è disumano. Non mi riconosco più, Antonia, non volevo dirti quelle cose. Perdonami, non so come mi siano uscite dalla bocca.
- Le hai dette perché le pensi.
- No, non le penso. Non le penso affatto, vedi, è questo il punto. Dev'essere stato terribile per te sopportare tutto questo.
- Sì, lo è stato.
- Io non penso affatto che tu sia una cattiva persona: sei semplicemente debole, terribilmente debole e plagiabile. Non voglio che tu te ne vada via così.
- Non ha senso prolungare questa agonia.
- Ci stiamo facendo un sacco di male inutile, te ne rendi conto? Ci siamo voluti bene per tanti anni, non possiamo separarci come due nemici. Siediti di nuovo, ti prego: calmiamoci tutti e due. Dobbiamo studiare insieme una strategia per rendere questo passaggio il più indolore possibile.
- E come possiamo fare? Non vedo soluzioni.
- Una soluzione c'è sempre, Antonia. Ascolta, mi è venuta un'idea. Faremo così: ci separeremo consensualmente; inventerò una scusa, dirò che ti ho tradita con un'altra e tu farai la parte di quella che non vuole scendere a compromessi. Cosa ne pensi?
- Così tu ne esci bene.
- Perché, dovrei anche uscirne male? Laura non mi dirà di no, non vede l'ora.
- Ah, Laura. Guarda caso.
- Mi sembra la persona più adatta per la mia strategia.
- Sì, certo, per la strategia.
- Rifletti: è la persona migliore. Nessuno si insospettirà, lo sanno tutti che è innamorata di me: siamo stati un po' insieme prima che io ti conoscessi ed è anche una bella ragazza. Non avrebbe senso puntare su un'altra, sarebbe inverosimile per uno che è appena ritornato dalla luna di miele, non credi? Invece così possiamo far credere ad un improvviso ritorno di fiamma. I miei s'incazzeranno un po', ma poi saranno costretti a fare buon viso a cattivo gioco.
- Se non altro ti rifarai della mia seconda scarsa, visto che lei porta una quinta abbondante.
- Ancora con questo complesso del seno piccolo? Ti ho detto mille volte che per me non è un problema.
- Eh, però casualmente hai puntato su Laura, che per inciso ha dieci anni meno di me. Scusa, ma quanti anni aveva quando vi siete messi insieme?
- Quindici. Te l'ho detto, è stata una storia da ragazzi, è durata poche settimane.
- Quindici? Forse qualche zona d’ombra ce l'hai anche tu, Michele, non credi?
- Può darsi: in fondo sono un comune mortale. Lo scoprirò in fretta.
- Per fortuna io non ci sarò: non potrei sopportare anche la scoperta delle tue zone d’ombra.
- Non dirmi che sei gelosa, non ci crederei.
- Non sono gelosa: mi dà solo un po' fastidio pensarti alle prese con il reggiseno di Laura, tutto qua.
- E questa non è gelosia?
- No.
- Comunque non hai più una seconda scarsa: il tuo seno sta aumentando di volume.
- È normale, sono incinta.
- Apri un po' la camicetta, per favore? Ti prego, voglio solo vederlo per l’ultima volta.
- Sei impazzito, Michele? Ti sembra il momento?
- Non ci sarà un altro momento, Antonia: non ci rivedremo più.
- Dev'essere di famiglia essere un po' squilibrati. E va bene, la apro.
- È sempre più bello: ora che è così gonfio sembra la classica coppa di champagne. Posso toccarlo?
- Fa’ piano, mi fa male.
- Faccio pianissimo. Il reggiseno ti stringe troppo, meglio slacciarlo. Allora, cosa ne pensi della mia strategia?
- Ammetto che è ingegnosa, Michele: apprezzo soprattutto la tua trovata di metterti con Laura, dico sul serio, ma non può funzionare, perché in ogni caso i tuoi prima o poi verranno a sapere del bambino. Cosa gli racconteremo?
- Questo è l'ultimo dei problemi: lo terremo nascosto per un po’, mentiremo sulla sua età, qualcosa ci inventeremo. Diremo che lo hai avuto da qualcun altro che hai conosciuto dopo di me, qualcuno che poi ti ha lasciata.
- Scusa, perché non il contrario? Non potrei averlo lasciato io?
- Come vuoi, ma non è molto verosimile: una donna che ha appena avuto un figlio da un uomo di solito non lo lascia, quanto meno non subito. Comunque ti aiuterò, farò tutto quello che mi è possibile, vi troverò una sistemazione; e verrò anche a trovarvi, se ti fa piacere. Ti fa piacere?
- Sì.
- Anche il massaggio ti fa piacere?
- Sì, mi dà sollievo.
- Allora continuo, fa piacere anche a me.
- Immagina quanto ti farà piacere con Laura.
- Suppongo di sì, ma per adesso mi fa piacere con te.
- Forse dovresti smettere: mi sta facendo uno strano effetto.
- Strano come?
- Da quando c’è il bambino sento tutto come se fosse amplificato, non vorrei che...
- Appoggiati alla mia spalla, non pensare a niente. Lasciati andare, così.
(Silenzio).
- Hai mai considerato la possibilità di recitare il rosario?
- Il rosario? Mi prendi in giro, Michele?
- Niente affatto. Lo sai che sono scettico ma aperto a tutto.
- Michele, forse il colpo è stato troppo forte per te. Credo che tu abbia bisogno di riprenderti.
(Silenzio)
- Sai cosa pensavo?
- No, dimmi.
- Che in fin dei conti dovrei essere grato a mio fratello.
- Addirittura grato?
- Non so come ci sia riuscito, dannato Kellermann, ma ce l’ha fatta. Mi ero rassegnato a non poter avere figli da te, e credimi, mi dispiaceva, anche se facevo finta di niente; ma un figlio di mio fratello è un po’ anche figlio mio, no?
- In un certo senso sì.
- Si sa già il sesso?
- No, è troppo presto.
- In ogni caso è un Kellermann. O una Kellermann. Mi piacerebbe tanto una bambina, con i tuoi occhi e i suoi capelli.
- Non porterà il vostro cognome, Michele.
- Lo so, ma forse un giorno si potrà rimediare anche a questo. Gli voglio già bene, sul serio.
- Io sono davvero malata.
- Perché dici questo adesso?
- Perché se fossi sana dovrei essere innamorata di te.
- Vieni qui, amore, torna a letto. Dove vai?
- Vado via, Michele: te n’eri già dimenticato? Bisogna cancellare il mio personaggio dalla storia.
(Un lungo silenzio)
- Non chiedermi di rivederti, Antonia. Almeno per un po'.
- Mi mancherai.
- Lo so. Ora esco, voglio andare via prima io. Mi rifai il nodo alla cravatta?
- Certo. Windsor doppio?
- Sì, grazie. Non lasciare niente qui, non voglio trovare niente di tuo al mio ritorno.
- Non preoccuparti, ho messo tutto in valigia: non ho molte cose, lo sai, tutto il resto è tuo.
- Era anche tuo, Antonia: l'avevo comprato per tutti e due.
- Hai messo il dopobarba sexy. Dove vai? Da Laura?
- Questo non hai il diritto di chiedermelo.
- Hai ragione, scusami.
- Ci sentiamo, Antonia. Abbi cura di te.