Emmanuel - The broken diary - Quinta e ultima stagione - Fifth and Final Season

4.13. Ladro e gentiluomo (Michele, la pistola scomparsa e... Laura)

Antonia Del Monaco Season 4 Episode 14

Il sogno ha dato a Michele avvertimenti precisi: e così un misterioso "ladruncolo" riesce senza difficoltà ad aprire il doppiofondo segreto della cassettiera dell'ingegner Kellermann, trafugando la pistola con cui l'uomo avrebbe dovuto uccidersi.

Nel frattempo, in un tenero colloquio con suo padre, Michele riesce a confortarlo e a dargli la speranza di una ripresa degli affari, grazie anche alla sua nuova attività di trader.

Alla fine Michele raggiunge Laura, la sua nuova fidanzata, con cui si accinge a trascorrere una serata senza troppi pensieri.

Gli interpreti sono Paolo Malgioglio e Elisa Gandolfi.

La colonna sonora è composta da versioni strumentali o cover di "Des rondes dans l'eau" e di "Comment te dire adieu" di Françoise Hardy.

...

The dream gave Michele precise warnings: and so a mysterious "thief" easily manages to open the secret false bottom of engineer Kellermann's chest of drawers, stealing the gun with which the man was supposed to kill himself.

In the meantime, in a tender conversation with his father, Michele manages to comfort him and give him hope of a recovery in business, thanks also to his new activity as a trader.

In the end Michele reaches Laura, his new girlfriend, with whom he is about to spend an evening without too many worries.

The performers are Paolo Malgioglio and Elisa Gandolfi.

The soundtrack is composed of instrumental versions or covers of "Des rondes dans l'eau" and "Comment te dire adieu" by Françoise Hardy.

- Michele, hai aperto tu il cassetto del mio settimanale?
- No, papà, perché?
- Allora dev’essere entrato in casa un ladruncolo: escludo che Teresa possa avere forzato il doppio fondo
del cassetto.
- Lo escludo anch’io, è ridicola la sola idea. Ma perché dici questo? Ti hanno rubato qualcosa?
- Sì. C’erano degli effetti personali in quel doppio fondo.
- Roba di valore?
- No, niente di speciale. Per questo dico un ladruncolo: altrimenti avrebbe puntato a oggetti preziosi.
- Vuoi che sporgiamo denuncia? Ti accompagno dai carabinieri.
- Lascia perdere, sarebbe imbarazzante e inutile. È strano però: il cassetto era perfettamente in ordine,
come se il ladro avesse avuto riguardo per i miei fazzoletti e i miei calzini. Li ha sollevati, ha aperto il
doppio fondo e poi ha rimesso tutto com’era.
- Strano davvero, non è nello stile dei ladri rimettere in ordine. Ma come avrà fatto ad aprirlo? Lo hai
trovato forzato?
- No, anche questo è strano: è come se avesse saputo esattamente in che punto far leva e con quale
attrezzo. Non ha rovinato nulla, neppure la serratura.
- Papà, capisco che tutto questo sia sgradevole, ma se nel cassetto non c’era niente di importante e il
ladro gentiluomo ha rimesso tutto in ordine, forse è meglio che non ci pensi più. Le cose non succedono
per caso, probabilmente doveva andare così.
- Scusa, Michele, ma non mi piace l'idea che un ladro giri per casa: c'è tua madre, sono preoccupato per
lei e per Teresa. E poi non capisco da dove sia entrato: tutte le porte e le finestre sono intatte e le persiane
erano chiuse.
- Dovremmo prendere un paio di cani da guardia, papà, te l'ho detto tante volte.
- Lo so, ma prima c'era quella specie di cane di tuo fratello e lo avrebbero sbranato.
- Ora non c'è più. E nemmeno mio fratello.
- Già, purtroppo. Mi manca tanto quel ragazzo, il piccolo di casa.
- Piccolo? È più alto di me.
- Per me è sempre il piccolo. Spero almeno che si trovi bene dai Benvenuti: sono brava gente, li conosco
da un pezzo. Però non mi sarei mai aspettato che Emmanuel perdesse la testa per una ragazza così, di
colpo, e scappasse di casa. È sempre stato un po' strano, ma mi sembrava legato a noi, soprattutto alla
mamma. Helena l'ha presa male, poveretta: ha perso tutta la sua allegria; poi con la tua separazione a
poche settimane dal matrimonio...
- Ne abbiamo già parlato, papà: non serve ripensarci. Dicevamo dei cani da guardia.
- Michele, un ladro, se è deciso ad entrare, non si fa certo fermare dai cani: può drogarli o addirittura
ammazzarli. Comunque domani mi muovo per cercare due pastori tedeschi: c'è un ottimo allevamento
dalle parti di Gassino.
- Buona idea. Ora esco, papà: a più tardi.
- Dove vai?
- Da Laura: domani è il suo compleanno, le ho comprato un regalo.
- Laura mi piace: è una brava ragazza, oltre che una bella donna. Non che Antonia non lo fosse, ma Laura
è più giovane e in carne, il ritratto della salute.
- Sì, sto bene con lei.
- Stai anche riprendendo un po' di peso: eri dimagrito troppo.
- Gioco a tennis tutti i giorni e faccio canottaggio, sto mettendo su muscoli, guarda qua. Buona notte, e
non preoccuparti per il ladro. Guarda un film con la mamma e fatti un buon sonno, ché domani dobbiamo
andare dall'antiquario a trattare la vendita dei mobili.
- Sto ancora aspettando una risposta dalla banca. Sinceramente mi aspettavo un po' più di appoggio dagli
amici del gruppo Romiti.
- Lascia perdere, papà: quelli non sono amici. Dobbiamo contare solo sulle nostre forze e ce la faremo.
Ho contattato un antiquario molto serio di via Giolitti, penso che ci porteremo a casa un bel gruzzoletto.
- Non credevo di dover arrivare a questo. Sul serio, non credevo.
- Papà, è la situazione economica che è cambiata, oltre tutto con la complicità dei nostri governanti. Sono
molte le aziende in crisi, mica solo noi; ma ce la caveremo, vedrai. E poi mi hanno proposto un lavoro
nuovo.
- Che genere di lavoro?
- Trading, la moda del momento. Ci sto pensando: potrei affiancarlo alla gestione della fabbrica. Non ti
preoccupare, non la abbandono. Una cosa per volta, però: ora pensiamo all'antiquario.
- Hai messo in vendita anche il quadro della filatrice?
- Purtroppo sì: è un pezzo raro, pregiato. Potremo ricavarne almeno venti milioni.
- Peccato, piace tanto a tua madre.
- Lo so, piace anche a me.
- Dobbiamo fare di tutto per evitare di vendere la casa di Bordighera: tua madre ne soffrirebbe troppo,
la adora.
- Non la venderemo, papà, sta' tranquillo.
- Voglio molto bene a tua madre, anche se ultimamente non gliel'ho dimostrato.
- In che senso non gliel'hai dimostrato?
- Ero preoccupato, distratto... avevo sempre altro per la testa.
- Che c'è, papà? Hai una faccia distrutta, su col morale.
- È che mi ero quasi dimenticato quanto sono legato a lei. Ieri, quando sono entrato in casa, l'ho vista
seduta sul divano, elegantissima, bionda come un angelo. Assomiglia incredibilmente ad Emmanuel: è
stato quasi come vedere lui. Ha alzato la testa, con le mani sporche di colore e un baffo blu sulla guancia:
sta seguendo un corso per imparare a dipingere la ceramica e stava finendo di decorare un vaso. Le è
riuscito bene, come tutto quello che fa. È strano, è stato come se l'avessi rivista per la prima volta dopo
tanto tempo e...
- ...e ti sei ricordato che lei è la donna della tua vita. Non preoccuparti, non venderemo la casa al mare:
potrà tornarci quest'estate e andare a trovare quella specie di pollaio che sono le sue amiche di
Bordighera.
- Già: sono insopportabili, è come sentire starnazzare delle oche.
- Starnazzano perché sono felici, e noi glielo lasceremo fare.
- Buona serata, Michele.
- Buona serata, papà.
...
- Michele, sei matto? Avrai speso una fortuna.
- Indossalo, dai.
- Come mi sta?
- Sembri una regina. Preparati per uscire, andiamo a bere qualcosa con un paio di amici.
- Posso chiederti una cosa mentre mi preparo?
- Certo.
- Anche a lei facevi tutti questi regali?
- No, a lei no.
- Perché?
- Perché non era la persona giusta per i regali costosi. Mi sarebbe sembrato di comprarla.
- E con me è diverso? Non ti sembra di comprarmi?
- No, non mi sembra affatto di comprarti: è il mio modo di ringraziarti per il fatto di esserci.
- Mi chiudi la cerniera lampo sulla schiena, per favore?
- Mi sembra ieri che giocavi in giardino con mio fratello, e adesso sei una bellissima donna di ventidue
anni.
- Non è che giocassimo poi tanto: io sono più grande di lui.
- Lo so, ma non di molto.
- Michele, c'è una cosa che voglio sapere. Forse tu credi che io sia una stupida, ma non lo sono fino al
punto di non essermene accorta.
- Io non ti considero affatto una stupida.
- Sei ancora innamorato di tua moglie?
- Non lo so, Laura. Io sono un tipo pratico, lo sai. Non mettermi in difficoltà, sto attraversando un
momento molto complicato.
- È complicato perché pensi ancora a lei.
- È complicato da molti punti di vista.
- Capisco. Posso accettare che tu le voglia ancora bene, in fondo era tua moglie e siete stati insieme per
tanti anni; però non posso accettare di non sapere cosa sono per te. Perciò dimmelo, oppure non ci
rivedremo mai più.
- Laura, io...
- Sì, Michele?
- Non sono bravo con le parole. Tu sei in un certo senso il mio risarcimento per tutte le cose brutte che
mi stanno capitando.
- Mi sta bene, è una cosa bellissima. Posso darti un bacio?
- Certamente.
- Però, per favore, riprenditi il girocollo: lo so che non stai cercando di comprarmi, ma gli altri lo
penseranno, e forse finirò per pensarlo anch’io. È magnifico, ma non posso accettarlo: rimettilo nella
custodia.
- Mi dispiace, non credevo di offenderti.
- Non mi hai offesa, Michele.
- Ti stava così bene: non puoi indossarlo almeno per stasera? Per favore.
- E va bene: aiutami a chiudere il fermaglio sulla nuca.
- Sei stupenda. Andiamo.